La risurrezione di Yeshua ha sempre fatto da spartiacque. E’ l’inizio della nuova creazione, nella quale cielo e terra, spirito e materia sono stati uniti per una coesistenza inseparabile ed eterna nel regno di Dio.
2000 anni fa alcuni corsero a darne la notizia ai discepoli, ma questi non vollero credere alla loro testimonianza. Ancora oggi, l’evento “cosmico” della risurrezione di Yeshua divide le persone tra chi è coraggioso e chi incredulo e duro di cuore.
Non fu una risurrezione come quella di Lazzaro, per quanto miracolosa. Yeshua risorse infatti con un corpo nuovo, diverso da quello che aveva prima: era ‘nato’ il secondo uomo, il primo della nuova razza umana, diversa da quella adamitica, che era soggetta all’iniquità, alla malattia e alla morte a causa del peccato e destinata a scomparire dalla scena. E’ proprio questo ciò che divide i cuori degli uomini: il piano che Dio ha per l’eternità passa dalla risurrezione dei corpi; e tutti quelli che avranno avuto fiducia in Yeshua e gli saranno rimasti fedeli, saranno come egli è e vivranno con Dio nel suo regno, su una terra nuova, in un universo rinnovato, nella Gerusalemme celeste che sarà discesa dal cielo.
Il Messia tornò in vita, proprio come aveva predetto, adempiendo le Scritture. Risorse con un corpo che, pur mantenendo alcune sembianze che aveva prima della morte (erano visibili e tangibili i segni delle ferite inflittegli sulla croce) tuttavia era al contempo totalmente diverso: poteva cambiare aspetto, così come apparire e scomparire davanti alle persone. Tuttavia mangiava e beveva, come tutti gli altri esseri umani. Disse “guardate le mie mani e i miei piedi, perché sono proprio io”, aggiungendo “ho carne ed ossa”.
Sappiamo bene che il disegno benevolo prestabilito da Dio consiste nel riunificare nel Messia tutte le cose, tanto quelle del cielo quanto quelle che sono sulla terra. Chi seguirà Yeshua nella nuova creazione, avrà come lui un corpo risorto, incorruttibile, glorioso, potente, spirituale e immortale, adatto a vivere nel regno dei cieli che pur essendo già presente oggi, sarà definitivamente instaurato su tutta la creazione alla fine dei tempi. Come era al principio.
Ora è il tempo di testimoniare che, con la risurrezione di Yeshua, Dio ha iniziato la nuova creazione; e, frattanto, di diffondere il messaggio del regno di Dio, con la certezza nel cuore che il Maestro è vivo, è divenuto lo Spirito datore di vita che dimora in noi e opera con noi confermando la Parola che annunciamo con i segni che l’accompagnano. La nostra testimonianza sarà sostenuta dalla potenza dello Spirito Santo.
Voglio incoraggiare tutti quelli che leggono queste mie riflessioni.
Anche Mosè ebbe difficoltà ad avere fiducia quando Yahuah lo incaricò di andare a liberare il suo popolo. Prima svalutò se stesso, poi si dichiarò ignorante sul nome dichi lo mandava, poi svalutò gli altri col pregiudizio che tanto erano increduli e ribelli e infine si nascose dietro una sua disabilità nel parlare. Ma Dio vinse la sfiducia e la paura di Mosè dicendogli che sarebbe stato con lui, che avrebbe fatto miracoli, che avrebbe dato a lui e ad Aronne le parole da dire, che avrebbe loro insegnato cosa fare e che Mosè stesso avrebbe operato prodigi.
Allo stesso modo Yeshua manda noi a liberare quelli che stanno sotto il potere delle tenebre, garantendo che sarà sempre con noi e che saremo accompagnati da segni miracolosi che confermano la sua Parola: nel suo nome siamo abilitati a cacciare i demoni, a parlare lingue nuove, anche a portare guarigione ai malati; possiamo maneggiare perfino serpenti e sopravvivere ad avvelenamenti.
Che privilegio! Che emozione vedere lo Spirito Santo all’opera attraverso di noi, mentre dà prova della Parola che annunciamo dietro sua diretta ispirazione, per testimoniare con grande potenza la risurrezione del Signore, a gloria di Dio Padre!
Marco 16, 1-20