Il mistero che era nascosto da secoli e da generazioni, ora ci è stato rivelato:
Cristo, la speranza della gloria, è in noi, e solo questo ci mette nella condizione di poter esprimere noi stessi secondo il piano di Dio. Cristo vive in noi per essere uno con noi. Egli è la nostra speranza della gloria.
La speranza è l’attesa fiduciosa che qualcosa si realizzi.
La gloria è l’espressione piena di un potenziale.
La speranza della gloria è dunque, Cristo in noi che alimenta la fiducia che il nostro potenziale possa essere pienamente manifestato.
Il nostro potenziale è:
- essere ciò che già siamo ma che non è stato ancora attivato. Il potenziale non si sviluppa da sé, semplicemente esprimendosi. Piuttosto è solamente manifestato nel risultato della sua espressione e resta a disposizione per altre occasioni;
- la nostra identità, la nostra natura. Ha il potere di dirigere tutte le nostre possibili “versioni”, esprimendo intenzioni e motivazioni senza tradire sé stessa, a meno che non scegliamo di essere temporaneamente innaturali. La nostra identità viene da un’altra dimensione che è invisibile ed ha bisogno del canale terreno della nostra personalità per esprimersi nel mondo visibile;
- la nostra personalità, il solo modo per esprimere la nostra identità. Quando siamo veramente noi stessi, siamo in grado di giudicare, di essere amabili e di accudire, di proteggere e incoraggiare, di pensare, di elaborare ciò che succede intorno a noi prendendo in considerazione le diverse alternative e scegliendone una congruente alla realtà, di sentire ed essere intuitivi, creativi, spontanei e giocosi;
- il nostro corpo, lo strumento della giustizia di Dio. Il nostro corpo possiede perfino cellule staminali atte a riparare sé stesso. Il nostro cervello è geneticamente strutturato per sviluppare nell’amore tutte le proprie funzioni. Il che significa che non è mai troppo tardi per amare, perché non è mai troppo tardi per funzionare;
- il nostro vero io, le nostre qualità ed i nostri valori che non potranno mai esserci tolti.
Le persone vivono affaccendandosi perché pensano che esprimere il proprio potenziale significhi raggiungere dei risultati, essere “qualcuno”. Ma c’è una via più elevata. Quando viviamo essendo chi realmente siamo, troviamo l’equilibrio e tutto ciò che è in noi fluisce in modo naturale, proprio come fa un fiume. Se non lo facciamo, la nostra vera identità resta nascosta, il suo potenziale bloccato e la nostra personalità s’affanna per sopravvivere e si lascia trascinare dentro sistemi, come ad esempio la religione, percepiti e vissuti come necessari alla nostra sopravvivenza. Perfino il nostro corpo, specialmente se usato male, può ammalarsi.
Una volta Gesù disse ad una donna di nome Marta di smettere di affaccendarsi perché la cosa migliore da farsi era essere in intimità con Lui, propio come era sua sorella Maria, seduta ai Suoi piedi ad ascoltarlo. “Questo – disse Gesù – non le sarà mai tolto.”
Per entrare in contatto col nostro potenziale abbiamo bisogno di entrare in contatto con Cristo. Poiché Cristo è in noi, per contattare Lui dobbiamo essere in contatto con noi stessi. La consapevolezza di sé stessi è la chiave, l’intimità con noi stessi è l’ambiente. Autonomia e autenticità sono lo stato. Se non siamo consapevoli di noi stessi non siamo nemmeno consapevoli della presenza di Cristo in noi e non avremo speranza di esprimere il nostro potenziale, di funzionare e portare frutto duraturo. Senza intimità siamo incapaci di vedere, sentire ed esprimere la nostra identità e rischiamo di diventare “persone qualunque”, perdendo il nostro profumo e nascondendo la nostra luce. Senza autonomia dipendiamo dagli altri e dalle loro opinioni, dalle circostanze, dall’ambiente e dai sistemi del mondo, diventando succubi della personalità di qualcun altro e rinunciando ancora una volta al nostro potenziale. Senza autenticità cadiamo nell’ipocrisia perché svendiamo il nostro potenziale alla necessità di sopravvivere, piuttosto che usarlo per realizzare il nostro scopo e trovare il piacere di vivere.
Abbiate radici in voi stessi! Fate contatto con voi stessi per contattare Cristo in voi ed esprimere il vostro pieno potenziale, la Sua gloria!
(Una versione modificata di questo articolo è pubblicata in “The Kingdom Carriers” Febbraio-Maggio 2012, con il titolo “Manifesting Potential”)