Porto il messaggio del regno dei cieli in Italia, Slovacchia e Polonia e voglio darvi un’idea della situazione che stiamo affrontando in queste tre nazioni, dove si professa cristiana quasi il 90% della popolazione.
Nel 2008, i cattolici in Italia erano l’88%, i cristiano ortodossi il 4-5% ed i protestanti l’1,5%. Nel 2006 (statistica Eurispes) solo il 54% dei cristiani affermava di credere nei miracoli, mentre era assolutamente incredulo il 37%. Solo un terzo frequentava una chiesa, l’84% era a favore dell’aborto, tre su quattro consideravano la convivenza come un modo per testare il rapporto prima del matrimonio, il 38% dei cattolici ed il 69% dei non cattolici era favorevole all’eutanasia.
Secondo la mia esperienza, 9 su 10 Cristiani non hanno mai letto la Bibbia e, senza ritenerlo in contrasto con la fede cristiana, praticano l’occulto, ritengono che non ci sia niente di male ad interessarsi di esoterismo, di astrologia e a vivere nella superstizione, nel provare pratiche, tecniche, filosofie e culti orientali e new age, come molti sono anche iscritti alla massoneria. Evidentemente, poiché capiscono bene cosa vuol dire aderire alla massoneria, consultare l’oroscopo tutti i giorni o andare dal mago, non sanno niente di Gesù Cristo. Altri desiderano che nella loro vita cambi qualcosa, ma non la loro vita. Cercano Dio solo perché hanno problemi che vogliono risolvere e, quando capiscono che devono metter in moto la fede, preferiscono pensare che ogni persona ha la sua croce e che la deve sopportare perché forse dopo la morte la loro situazione potrà essere migliore. Altri ancora sono sempre in cerca di un cambiamento, ma quando scoprono che dovrebbero rinunciare a loro stessi e cambiare vita, preferiscono lasciar perdere e si rifugiano nella religiosità a copertura della coscienza che li rimprovera. Infine altri cercano Dio e vogliono vivere come Lui dice, sono pronti a sacrificare qualcosa ed hanno fatto esperienza dell’incontro con il Signore, avendo conosciuto lo Spirito Santo. Però, non è mai abbastanza per fare quello che dice Gesù.
Questi dunque sono i “credenti” europei che dovrebbero andare nel mondo e portare l’influenza del nostro Re in ogni etnia!
In varie parti del mondo, molti di coloro che predicano il regno dei cieli spingono i credenti ad entrare, se non a primeggiare, nel sociale, ad invadere la politica, l’economia, i media, ecc.. Dicono, infatti, che, a causa della religione, le chiese si sono concentrate sul cielo, allontanando la gente dalla vita quotidiana sulla terra.
Per gli europei questo messaggio sarebbe un passo indietro nel pantano in cui la religione aveva già spinto la gente. Da sempre, che io ricordi o sappia, la chiesa cattolica ha invitato i “propri fedeli” a vivere nel mondo da “brave persone”, mentre alle cose spirituali ci avrebbe pensato il clero, gli addetti ai lavori, considerati come una sorta di “Leviti”. Come conseguenza, in Italia i cattolici hanno effettivamente invaso la società, sono sorti molti movimenti ecclesiali attivi nella politica, nell’economia, nel campo delle famiglia, dei giovani, dello sport, ognuno prendendosi un proprio settore e sviluppando azioni anche di una certa efficacia, tanto da finire per far parte integrante del tessuto sociale stesso. Ma l’effetto che si è avuto è che i credenti hanno dimenticato Dio per consacrarsi al lavoro, ai propri talenti, alla propria intelligenza, alla scienza ed alla conoscenza, all’arte, allo sport, alla famiglia e, non di rado, al denaro, al potere ed alla corruzione.
Oggi in Italia quando parli del regno dei cieli e del Signore Gesù Cristo i “cristiani” ti considerano un disadattato sociale, perché è stato loro insegnato che questo Signore non ha niente a che fare con la vita di tutti i giorni, ma che e’ un Dio che sta nelle chiese e spetta parlarne solo ai “Leviti”. Quando vivi con fede, confidando nello Spirito Santo che dimora dentro di te e nella sua azione potente sull’ambiente che ti circonda, sono proprio i “cristiani” a scandalizzarsi perché per loro essere cristiani è solo appartenere ad una chiesa che si occupa della loro spiritualità, mentre essi si devono occupare del lavoro, della famiglia, della quotidianità, ovviamente in modo del tutto separato dalla fede, tanto che riescono anche a vivere di compromessi, per il denaro, entrano nella massoneria ed in altre diavolerie del genere.
In Europa la gente ha bisogno di riscoprire le priorità di Dio e di farle proprie, di vivere la vita quotidiana nella fede e, perciò, nello straordinario. I credenti hanno bisogno di riscoprire il mistero nascosto da secoli, Gesù Cristo in loro, la speranza della gloria e di coniugare la realtà spirituale, lo Spirito Santo che si esprime attraverso di loro con potenza e giustizia, con l’azione sociale. Il credente europeo ha bisogno di scoprire che Dio vuole operare attraverso di lui, ma che ciò è possibile solo se è Gesù Cristo a vivere in lui.
Il mostro con cui lottiamo è una religiosità che ha già fatto i passi che altrove si stanno muovendo solo ora. Sembra che la storia riservi all’uomo un amaro destino: o si astrae dal mondo per essere spirituale, o si consacra al sociale, prima o poi dimenticando Dio.
Dobbiamo perciò trovare il punto di equilibrio che vuol dire fare quello che Gesù dice e lasciare spazio all’azione dello Spirito Santo attraverso di noi ed in noi. Gesù non costituì partiti politici, né fece scalate ad importanti centri di potere, anche se gli fu offerto. La sua efficacia non dipese neppure dall’aver messo in azione particolari talenti. Tutto ciò che fece fu obbedire al Padre, vivere secondo la propria natura funzionando con autorità e potenza, dire a tutti che con lui il regno di Dio era arrivato sulla terra e che allo stesso modo lo Spirito Santo sarebbe venuto a dimorare in coloro che avrebbero creduto in lui, distruggere le opere del diavolo, cacciare i demoni e guarire le malattie. Gesù è stato sempre coerente perché faceva quello che diceva, era totalmente dipendente dal Cielo ed operava con la gente per la loro liberazione e salvezza. La sua è stata una rivoluzione partita dal basso, dalla coscienza dei singoli, dalla loro redenzione e non dall’alto di rilevanti e influenti posizioni sociali. Ai suoi affidò un solo segreto: amatevi gli uni gli altri come io vi ho amato. Così l’unione nell’amore avrebbe fatto dilagare la rivoluzione a macchia d’olio e la “Sua Chiesa” sarebbe stata imbattibile.
E’ dunque l’ora di avanzare e di fare la rivoluzione che Dio si aspetta. Lo Spirito Santo sta suscitando in Europa gente nuova, che porta il messaggio del regno, che vive per Cristo ed opera nella potenza.
Mi sento come Giosuè!
Per svolgere questa azione, ho costituito insieme ad altri una fondazione non profit e stiamo predicando ed insegnando il messaggio del regno dei cieli in Italia, Slovacchia e Polonia. In queste nazioni facciamo seminari, concerti, eventi di vario tipo, anche scuole sul regno che, iniziate circa 2 anni fa, contano ora già 30 studenti in Italia, circa 40 in Polonia e 120 in Slovacchia. Abbiamo costruito un potente sito web che distribuisce gratuitamente numerosissimi video doppiati nelle lingue di queste nazioni ed in inglese. Preghiamo per la liberazione e per la guarigione e Dio conferma la sua parola con segni, prodigi e miracoli. La gente cambia vita, la loro coscienza si rinnova e viene redenta dalla situazione di degrado ed afflizione in cui giaceva prima di incontrarci.
Molti iniziano a loro volta a portare il messaggio ad altri. Si riuniscono in gruppi nelle case, pregano, mangiano insieme e danno gloria a Dio per ogni cosa. A Siena abbiamo il quartier generale che è come un polmone per coloro che vogliono venire ad essere nutriti e ripartire per continuare a diffondere il messaggio. A Siena andiamo anche nel carcere locale dove ogni settimana parliamo ai detenuti del regno dei cieli. Il 30% dei detenuti partecipa ai nostri incontri e di questi circa il 5% dei partecipanti è mussulmano (per ora!). Dovunque andiamo abbiamo incontrato forti opposizioni e persecuzioni ed anche coloro che si sono uniti a noi stanno subendo torti di ogni genere. Quello che più desta ostilità è che la religione perde il controllo e la preghiera di liberazione fa vedere la realtà del regno. Molti che hanno deciso di lasciare le chiese di cui facevano parte hanno subito violenza psicologica in famiglia. Altri sono stati licenziati sul lavoro. Quando ci rechiamo in un posto, c’è sempre qualche religioso che viene e dirci che quello è il suo territorio e che dobbiamo chiedere il permesso per parlare pubblicamente. Ma, nonostante le difficoltà, il regno sta avanzando ed il Signore sta riconquistando posizione su posizione. Viviamo nel miracolo ogni giorno. Tutte le risorse che abbiamo vengono da contributi versati da persone che sono state toccate dal Signore al nostro passaggio e non è mai mancato niente a noi ed alle nostre famiglie.
Non ci resta che essere forti e coraggiosi e fare quello che Gesù ha detto. Nessuno potrà resisterci perché il nostro Re è con noi ovunque andremo ed avremo successo in ogni nostra impresa.
Pubblicato sulla rivista “Thy Kingdom Carriers” june-july 2011 News Magazine n.3