La sera in cui fu arrestato, Gesù comandò ai suoi di amarsi gli uni gli altri, come egli li aveva amati. Disse che tutti avrebbero saputo che erano suoi discepoli, dall’amore che avrebbero avuto gli uni per gli altri.
Fece loro capire che l’amore vicendevole consiste nel servirsi gli uni gli altri per soddisfare i reciproci bisogni, confermando che tra “fratelli” nessuno deve dominare sugli altri.
La venuta dello Spirito Santo e la sua azione sulla terra, nell’uomo e attraverso l’uomo, avrebbe garantito ad ogni famigliare del Signore la capacità e la forza di osservare quel comandamento ed anche di amare chi non era ancora nell’alleanza. Con la conseguenza che gli estranei avrebbero avuto la prova dell’esistenza di un sistema diverso da quello del mondo, di un sistema superiore, dove nessuno è nel bisogno e dove c’è fiducia negli altri.
Poi, terminata la cena, prese il calice dicendo: “questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue, quello versato per voi”. Ancora oggi, chi condivide quel calice, consapevole di ciò che Gesù ha fatto e celebrandolo, afferma di essere parte di quell’alleanza di sangue, dicendolo agli altri che con lui bevono.
Da un lato, chi ne fa parte riceve tutto ciò che è nell’alleanza ed ha diritto a vedere avverarsi nella sua vita la volontà del Signore. Nei primi tempi della chiesa, i cittadini del regno dei cieli erano assidui nell’ascoltare gli insegnamenti, nell’unione fraterna, nel mangiare e nel pregare insieme. Per loro mezzo avvenivano prodigi e segni, mettevano tutto in comune e nessuno tra loro era bisognoso, vivevano nella semplicità e nella gioia. Erano un cuore solo e un’anima sola, ammirati dal popolo e tutti quelli che erano malati e tormentati da spiriti maligni venivano guariti.
D’altra parte, ugualmente, chi fa parte dell’alleanza non può tradire i “fratelli”. Rischierebbe la vita, perché quell’alleanza è fatta nel sangue del Signore. Quella sera tutti bevvero a quel calice. Giuda tradì e morì, ancora prima di Gesù. Più tardi, anche tali Anania e Saffira tradirono, cercando di frodare i fratelli, ma morirono entrambi. In questa alleanza, tradire il fratello equivale a tradire lo Spirito Santo che dimora in ogni fratello, in virtù del patto di sangue concluso da Gesù. Paolo mise in guardia anche i corinzi. Disse loro che, se celebravano l’alleanza senza distinguere il corpo (la chiesa) mangiavano e bevevano la propria condanna. Infatti, disse che proprio per questo molti di loro si erano ammalati ed alcuni erano anche morti.
Quella sera Gesù rivelò il principio per la vittoria. Ma, mentre, i “cristiani” si sono persi nella religione, sono stati invece i figli del diavolo a mettere in pratica quel principio ed oggi regnano sulla terra, detengono il potere e l’hanno invasa. Come? Con la potenza di alleanze fatte nel sangue, sul fondamento ed il sostegno di culti satanici che attivano forze spirituali e da cui dipende il successo e la forza dell’alleanza. In Italia abbiamo chiari esempi in varie potenti organizzazioni criminali presenti sul nostro territorio. Ma tutto il mondo è paese.
Possibile che i credenti in Gesù Cristo non abbiano ancora capito? Possibile che pensino solo a far “chiese su chiese” e ritualizzare il messaggio di Gesù? Possibile che si perdano a dire che il dominio si conquista scalando montagne, quando il Signore ha detto che son buone solo ad essere spostate per fede? Riscopriamo dunque lo “spirito” della nuova alleanza, sapendo che è fedele colui che ha promesso perché lo Spirito Santo dimora in noi che crediamo. L’influenza di Dio sulla terra passa attraverso di noi, ma come possiamo essere credibili se parliamo dell’amore di Dio che non si vede, ma non amiamo il fratello che si vede, se non ci fidiamo tra di noi? La potenza della chiesa sta nell’amore che c’è tra chi ne fa parte e nella forza di amare perfino i nemici, affinché possano vivere ed entrare nell’alleanza. Questo ci distingue. Da questo siamo riconoscibili. Non dalla ricchezze o dal nostro successo sociale, non dall’occupazione di posti di potere o dall’esaltazione delle nostre abilità naturali, ma dallo stile di vita improntato all’amore reciproco. Solo questo attiva lo Spirito Santo ed è questo che tutti cercano, perché produce pace, gioia e giustizia. Siamo sempre a chiederci come fare per portare il messaggio del regno di Dio a tutte le nazioni, ai giovani, nel mondo degli affari …
Ebbene, questo è il modo. Coltivare comunità fondate sull’amore vicendevole, spandere questa cultura che è contagiosa ed iniziare finalmente la vera rivoluzione dell’amore. Dal basso, non dall’alto.
Gesù disse che niente avrebbe potuto fermare la sua chiesa ed è ormai tempo di vederla in azione!
Pubblicato sulla rivista “Thy Kingdom Carriers” april-may 2011 Vol. 2