Malgrado l’avessi cercato percorrendo tante strade ingannevoli, Lui mi ha portato a sé.
Per molti anni della mia vita ho cercato il Signore attraverso tante strade e le più disparate. Educata alla religione cattolica, l’ho lasciata, come molti, nell’età giovanile.
Dopo il matrimonio e due figli, la vita mi ha fatto attraversare la malattia, un tumore cui è seguito un lungo periodo di depressione e poi la separazione.
Uscita da quel tunnel, la mia vita andava avanti normale, ma sempre senza Dio. Un’altra relazione, dopo10 anni, è andata anch’essa in frantumi.
Poi la morte di mia madre, dopo la quale ho cominciato a farmi tante domande sul senso della vita, del nostro essere qui come meteore, facendo tante cose, anche belle e importanti, per poi sparire, noi, i nostri progetti e le nostre opere. Ho sentito allora che c’era altro, un oltre questa vita, un progetto più grande per noi, più importante di ciò per cui ci affannavamo ogni giorno.
Da qui è iniziata la mia ricerca consapevole e personale di Dio, di un Dio non calato dall’alto o raccontato da altri, ma di un Dio che potevo sentire e contattare.
Sono passata da un seminario all’altro, ho fatto corsi di crescita personale e “dicevano” spirituale, appreso tecniche per scoprire il mio vero sé, per contattare l’energia: yoga, shamanesimo, costellazioni familiari, fino a pellegrinaggi in India attraverso hasram, riti indiani e meditazioni. E qui ho anche creduto di aver trovato la via.
Quando con le amiche, con cui condividevo queste attività, parlavamo, interrogandoci reciprocamente su cosa cercavamo, io rispondevo sempre “Io cerco Dio” “Voglio essere uno con Lui.”
Questa cosa mi veniva dal cuore e ne ero convinta, ma non sapevo esattamente che cosa significasse. La grande spinta verso di Lui la sentivo tutta, ma non sapevo chi fosse.
Attraverso la meditazione, seguendo una corrente induista che aveva Gesù al centro della linea dei guru, io pensavo di poterlo raggiungere e conoscerlo.
Tutto questo l’ho fatto per anni, con meditazioni, discepolati, iniziazioni al kriya yoga e altre cose del genere, e credevo anche di stare bene così. Ma il Signore mi ha fatto vedere che tutto ciò era un inganno e che Lui non era lì.
E’ successo quando sono stata invitata da mia nipote a Cantonuovo per un seminario sulla Guarigione dell’Albero di famiglia. Ho pensato fosse un’ottima opportunità per lasciare andare qualche peso non mio e sono andata.
La prima impressione è stata di grande meraviglia per questa gente strana che cantava e lodava Dio a voce alta, con musica e mani levate al cielo. Per me che praticavo la meditazione era proprio inconcepibile. Rimasi però molto colpita, anche dai contenuti e dagli insegnamenti. La gente era tutta così bella e accogliente. Mi hanno chiesto di pregare per me. Ho acconsentito e questa è stata un’altra cosa strana per me, perché non avevo mai visto farlo con quelle modalità. Sono stati due giorni molto belli e mi sono anche spinta a ricevere lo Spirito Santo, che pensavo fosse luce e energia, elementi familiari al mio percorso meditativo.
Quando sono tornata a casa però non ero più la stessa.
Nel mio cuore sentivo un grande amore, una grande gioia, quasi euforia, una presenza di amore puro mai sentita prima….
Avevo incontrato Gesù.
Lui era proprio lì dentro di me.
Era sempre stato lí vicino a me ad aspettare che mi accorgessi di Lui.
Ero allegra, piena di vitalità e di gioia. A chi mi chiedeva cosa fosse successo rispondevo che ero innamorata. E così mi sentivo: innamorata di Gesù.
A volte, presa dalle vicende quotidiane mi sembrava di averlo perso, di non sentirlo più. Allora mi fermavo un attimo chiudendo gli occhi e …eccolo! il mio cuore era di nuovo pieno di amore. Lui era sempre lì!
Da allora Gesù mi ha preso per mano, gli ho affidato con fiducia la mia vita lasciandomi plasmare e cambiare a poco a poco e Lui lo ha fatto in questi anni in maniera dolce e radicale. Me ne rendevo conto quando, in situazioni conosciute che mi trovavo a rivivere nella mia vita, io reagivo e mi comportavo in maniera completamente diversa rispetto a prima, con pace, mitezza, fiducia.
In quelle occasioni constatavo con mano quanto Lui mi avesse cambiato senza sforzo alcuno da parte mia, in un modo dolce, perché le cose che stavo lasciando andare, ad una ad una, della mia vita non le sentivo più mie e le potevo quindi abbandonare senza sacrificio per percorrere vie nuove… le sue!