Fabrizio e Angela sono i miei genitori e Maurizio è mio zio.
Quando i miei genitori hanno incontrato Dio, io avevo sei anni.
Sono state fatte diverse testimonianze, e mentre le ascoltavo, mi sembrava di vedere un film già visto, perché i loro cambiamenti li ho potuti vedere anche io. Ad un certo punto la casa era piena di gente, era un via vai di persone e pregavano, parlavano, mangiavano… Ed io ero lì che guardavo ed ascoltavo, ero lì anche quando a quella chiesa si aprì il pavimento in due.
Per me Gesù era un dato di fatto. Ero lì quando abbiamo scoperto che Emanuele aveva quelle malformazioni, ed ero lì a superare tutto con loro e con Gesù. Non è stato semplice andare a scuola ad un certo punto, perché a Siena, tra le parrocchie ai parlava molto di loro ed i bambini (giusto per fare un esempio), bastava che mi mettessi le cuffie per ascoltare la musica che mi prendevano in giro dicendo che ascoltavo Radio Maria.
L’adolescenza si faceva avanti e volevo ribellarmi al volere dei miei genitori. Il problema è che non ci riuscivo, la mia coscienza mi richiamava continuamente, e nonostante i miei amici potessero prendere strade sbagliate, io, a parte qualche scivolone adolescenziale, non ce la facevo perché c’era sempre qualcosa che mi tirava per le orecchie. Agli occhi dei miei genitori e degli altri io ero lontana da Gesù, ma dentro di me lui c’era sempre e io lo pregavo, lo ascoltavo e gli chiedevo aiuto.
Così la mia relazione segreta con Gesù è durata fino a che non ho conosciuto Jacopo a 19 anni, che un giorno mi disse: “Ho parlato con Fabrizio, questa storia di Gesù è forte, voglio frequentare il Cantonuovo” a questo punto avevo il movente per frequentare anche io. E piano piano, lasciando andare l’orgoglio, ho potuto rendere pubblico il mio amore per Gesù, ed è staro come poter abbracciare dopo tanto tempo la persona più cara che potresti immaginare in questo momento. Io e Jacopo abbiamo fatto il battesimo nello Spirito e dopo un anno ci siamo spostati nel Signore ed abbiamo formato una famiglia nel Signore, orgogliosa e certa di poter lasciare a mio figlio la stessa eredità ed esperienza di Gesù…
E saprò che anche se un giorno vorrà farmi credere di essere lontano da me e da Gesù, in realtà ce l’avrà dentro, lo guiderà, lo sosterrà, lo tirerà per le orecchie e sarà con lui.