Gesù, il mio attaccamento sicuro
Il Signore ha operato sulle mie ferite, come un padre.
Sono cresciuta in una famiglia con gravi problemi matrimoniali. Mio padre non aveva amore per mia madre e in casa si respirava sempre un clima di paura e violenza psicologica. Fin da piccola mi sono sentita responsabile per tutto, per i miei fratelli, per mia madre che vedevo sempre succube e sofferente.
Mi ricordo che pensavo sempre “quando sarò grande io non sarò cosi, avrò un uomo che mi ama, una famiglia sorridente e serena.”
Non ho realizzato con i miei genitori un attaccamento sicuro, mi sono sempre occupata di loro, ho sempre pensato di dovermi guadagnare l’amore degli altri del quale avevo tantissimo bisogno.
Mi sono sposata con il mio fidanzato storico, siamo cresciuti insieme, abbiamo avuto due figli e quando è subentrata un’altra donna e lui mi ha detto di non provare più nulla per me è stata durissima. Lavoravo di notte, con due figli piccoli e avevo anche pensieri di farla finita, mi sentivo senza protezione ma sono andata avanti e questo carico di dolore e di ferite mi rimane sepolto dentro.
Poi conosco un uomo, inizio con lui una relazione clandestina facendo del male a molte persone e a me stessa. Dopo pochi anni di questa vita orribile lui lascia sua moglie, io vedo una speranza di riscatto per la mia vita. Mi butto in questa storia con tutta me stessa: voglio ricostruirmi una famiglia con i miei figli e il mio uomo.
A gravidanza avanzata, perdo il bambino che aspettavo, un’altro colpo terribile che vivo come se fosse colpa mia, come se non meritassi niente. Poi la vita sembra nuovamente sorridermi, trovo il coraggio contro il parere dei medici di avere un’altra gravidanza. Nasce nostra figlia e dopo qualche anno ci sposiamo civilmente.
Le mie ferite e i miei dolori sono assopiti, chiusi in fondo al cuore.
Ma a 50 anni la mia vita subisce un arresto improvviso: scopro di avere una massa e altre complicazioni. Smetto di lavorare, la strada per la diagnosi è lunga e piena di complicanze, si teme possa essere una brutta forma di tumore, sperimento in maniera tangibile la paura di morire. La paura mi toglie il respiro, qualche volta penso a Dio ma mi dico ”perchè poi dovrebbe salvare proprio me?”
Continuo comunque a funzionare a mio modo contando solo sulle mie forze.
Durante questo periodo scopro per caso che mio marito mi tradisce. Mi è precipitato tutto addosso con gli interessi provenienti dal passato, era tutto legato dallo stesso filo: non sei degna di amore, mio padre non mi aveva fatto sentire amore e protezione, il mio primo marito mi aveva abbandonato e il mio secondo marito la stessa storia.
Ecco il futuro che avevo davanti: rabbia, dolore, odio fallimento, paura, non potevo più credere a nulla e a nessuno. La morte interiore.
Non avevo più risorse, mi sentivo come un pugno di coriandoli buttati dalla finestra, non avevo costruito niente.
Ho chiesto aiuto al Signore perchè mi sentivo senza speranza.
Quando sono arrivata al Cantonuovo conoscevo il Signore per sentito dire. Imparare a lasciar guidare lui la mia vita è stato difficile…ascoltavo che Gesù fascia i cuori spezzati, risana le nostre ferite, perdona i nostri peccati, ma anche io dovevo imparare a perdonare i miei peccati, ad amarmi. Questo non era facile.
Avevo ed ho tanta sete di Lui, ma sono caduta tante volte. Il Signore però non mi ha mai lasciato andare.
Senza i fratelli che il Signore mi ha messo accanto che hanno pregato sempre per la guarigione e la liberazione non ce l’avrei mai fatta. E’ un cammino anche se a me per tanto tempo è sembrato di stare ferma.
Il Signore ha operato sulle mie ferite con i tempi giusti per me come un padre, mentre si rafforzava la mia fiducia in lui, pian piano ho potuto imparare ad avere il mio attaccamento sicuro in Lui, ho potuto perdonare e mi sono perdonata, ho lasciato i miei dolori a Lui….
Ringrazio Dio di poter essere qui oggi a rendergli testimonianza!!!
Io e mio marito, insieme nel Signore, abbiamo fondato la nostra nuova casa sulla Roccia, abbiamo celebrato il nostro matrimonio vero con Dio, insieme alla nostra comunità e continuiamo a camminare sempre ogni giorno.
Grazie Gesù per la speranza e per la pace.